Il 6 marzo annotavo su un foglietto a margine della poesia “Come tu vuoi” di Mario Luzi, nella raccolta “Il silenzio, la voce”.
LE EMOZIONI.
Come descrivere e trasmettere le proprie emozioni. Il discorso di una pedagogia delle emozioni.
Considerazione di oggi. Le nostre giornate sono scandite da apparizioni silenziose che interrompono il flusso continuo di gesti ripetuti. Ci sorprendono perché siamo noi in grado di coglierle, ma in quanto segnali inviatici dal mondo esterno. Proviamo a lavorare ad un diario quotidiano di queste apparizioni, che non devono essere cercate, ma bisogna lasciarsi sorprendere e quindi essere sintonizzati costantemente. Questa è la sfida.
Sempre ieri mattina, dopo aver letto diverse poesie di Mario Luzi nella stessa raccolta, ho maturato una sensazione anche a fronte di quanto sto esplorando nell’opera di Toni Serra/Abu-ali, che descrivo così: “Anche la poesia letta e riletta nel tentativo di ri-acciuffare momentaneamente quelle rivelazioni strappate dall’apnea di vorticose corrispondenze di parole esatte che si accoppiano e puntellano in una costruzione solida ma fragile allo stesso tempo e nel suo attraversarle da cima a fondo, ripetendone il percorso più volte, può generare quel senso di vertigine ipnotico, dove ti sorprendi immobile.
Eleggere figure d’immobilità
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Radiografia della Prima immagine 01

Un testo di Alessandro Quaranta

Venerdì scorso, al termine di una passeggiata sensoriale acustica proposta a D.
Stava per calare la sera e sono ritornato a casa a piedi ripercorrendo il parco. Proprio in questo momento di cambio di luce, un gruppo di maestosi alberi mi ha sorpreso per il colore giallo intenso delle loro foglie, retroilluminate da un alto lampione alle loro spalle, e parevano come incendiati di luce fortissima. Ho iniziato a filmare quei rami che fuoriuscivano appena dalla penombra, con lo smartphone, muovendomi tra di essi, quasi accarezzandoli, alla ricerca del loro apparire come corpi emananti una luce propria. Sarei voluto rimanere lì più tempo, salvo per il fatto che dopo un po’ mi dolevano le spalle per mantenere in alto il dispositivo, con le braccia tese.
Rivedendo le sequenze appena filmate ripenso a quell’apparizione, e ringrazio D. perché solo grazie al livello di attenzione maturato nell’ora precedente insieme a lui, durante l’attività di ascolto, ho saputo aprirmi a quella visione. Soprattutto non stavo cercando nulla di speciale; il mio essere lì, sotto quell'albero, non era finalizzato alla ricerca di qualcosa da filmare, ma era un eco dell’attività appena conclusa con D., e le immagini trovate, un suo riflesso.

Interrogar piedras 2


riprese realizzate durante il laboratorio presso
Jiser Reflexions Mediterranies - Barcellona
il 19 ottobre 2021

Interrogar piedras


riprese realizzate durante il laboratorio presso
CRA'P - pràctiques de creació i recerca artística - Mollet del Valles
il 18 ottobre 2021